Iniziamo a trattare la classificazione delle valute monetarie, partendo dalla moneta di riferimento a livello mondiale: il Dollaro USA.
Il dollaro statunitense (USD) è la moneta più largamente commercializzata, ed è coinvolto in circa il 40 – 45 % di tutti gli scambi sul mercato Forex. Attualmente il commercio di valuta più diffuso è lo scambio tra USD e Euro (EUR), pari al 30% degli scambi sul mercato delle valute, mentre al secondo posto con il 20 % troviamo dollaro / yen giapponese (JPY).
Nella negoziazione degli strumenti derivati la presenza del dollaro USA è ancora più dominante.
In parte, l’uso generalizzato del dollaro riflette il suo ruolo sostanziale sul piano internazionale:
moneta di “investimento” in molti mercati dei capitali,
moneta “Riserva” in molti mercati internazionali delle materie prime,
moneta di “Fatturazione” in molti contratti,
moneta di “Intervento” impiegata dalle autorità monetarie nelle operazioni di mercato per influenzare i propri tassi di cambio.
Inoltre il commercio diffuso del dollaro è rafforzato dal suo ruolo internazionale nel commercio e nella finanza.
Altre valute principali
Oltre al Dollaro U.S., sono definite Valute Principali le valute liberamente disponibili sul Foreign Exchange Market, sui mercati finanziari classici e degli strumenti derivati (forward). Si caratterizzano per essere molto liquide e sono scambiate in grandi volumi (a differenza delle valute minori o esotiche)
Operare sul Forex significa conoscere e tenere conto di queste cifre, e di come la liquidità di una moneta può influenzare drasticamente il prezzo in qualunque momento. In altre parole valute meno liquide tendono ad essere più irregolari nell’oscillazione del prezzo, e questo genera un costo del trading più alto, dal momento che broker e market maker devono compensare la mancanza di liquidità con spread più ampi.