Junk Bond – Definizione e Significato

Peggiore fama i junk bonds non potrebbero avere. Persino il nome sta a indicare le loro umilissime e spesso “oscure”
origini: la locuzione inglese significa letteralmente .

Le agenzie di rating, ossia quelle società cioè che classificano la bontà dei diversi titoli offerti sui mercati finanziari – le
più famose, e temute, sono Moody’s e Standard & Poor’s – denotano tuttavia i junk bonds con un termine meno colloquiale: non-investment-grade bonds o anche speculative-grade bonds. Il significato in ogni caso non cambia: si tratta
sempre di titoli che non raggiungono . Vale a dire, sono titoli emessi da società che nella
scala usata da Standard & Poor’s, per esempio, hanno un rating pari o inferiore a BB.

Il rating, cioè la posizione delle attività finanziarie all’interno della speciale classifica stilata dalle singole agenzie, è il
risultato della composizione di numerosi fattori, fra i quali uno dei più importanti è la performance passata del titolo.
Quanto più alto è il rating (AAA o triple A è il massimo), tanto minore è il rischio per l’investitore di vedere non remunerato il proprio credito, e quindi tanto minore è il tasso di interesse pagato dall’emittente. Junk bonds sono invece i titoli che hanno un rating molto basso: sono pertanto molto rischiosi, ma anche altamente remunerativi (se tutto va bene).

Prima della fine degli anni 70, per la precisione il 1977, non esistevano i junk bonds. Fino a quella data le società americane più piccole e quelle con situazione finanziaria poco brillante, cioè le società non-investment-grade, non erano
mai riuscite a collocare un prestito obbligazionario in Borsa. A partire da quell’anno, con il primo collocamento, si ruppe una tradizione consolidata, e i junk bonds divennero per questo tipo di società una forma ricorrente di finanziamento.

Nel 1990 però, dopo alcuni fallimenti di società che avevano emesso obbligazioni di questo tipo, i junk bonds quasi
scomparvero dallo Stock Exchange di New York, per ricomparirvi verso la fine del ’91. La cattiva nomea che avevano
acquistato, almeno temporaneamente, ebbe il sopravvento anche sugli alti tassi di interesse promessi.