Rischi delle Opzioni Binarie

Anche il trading vive di mode. Fino a poco tempo fa, sul web tutti impazzivano per il forex, leve spropositate (fino a 500 volte il capitale), euforia pericolosa, pubblicità ingannevoli, Broker che addirittura ti regalano dei soldi se apri un conto (roba da fantascienza!), con la speranza che prima che tu muoia, abbia fatto almeno qualche centinaio di eseguiti… e soprattutto perso il capitale, visto che molti Broker sono anche la tua controparte nell’operazione (non a caso si coprono sul mercato solo sulle operazioni dei pochissimi clienti che vedono statisticamente guadagnare).

Non so a voi, a me ricorda un po’ quelle mail che arrivano e ti consigliano di provare i casinò online dandoti pure un bonus per iniziare…

A parte gli scherzi, adesso sta prendendo piede un’altra moda altrettanto pericolosa: le opzioni binarie.

Il loro successo è dovuto fondamentalmente alla loro semplicità di comprensione e alla velocità dell’operazione, visto che la scadenza può essere di 24 ore e perfino di 15 minuti! Al momento dell’acquisto si fa una previsione sul prezzo del sottostante e dopo si creano strategie come le “alto/basso”, le “tocca o no” e le “intervallo”, che hanno un rischio e un ritorno dell’operazione già chiaramente definiti in fase di apertura.

Il lato positivo è che sai già che nella peggiore delle ipotesi perdi totalmente il capitale investito, non di più, infatti per le binarie non serve un conto margini e non si usa la leva.
Il lato negativo è che, a fronte di una perdita massima del 100%, non potrai mai avere un potenziale guadagno del 100% e tanto meno superiore, ma questo sarà sempre e comunque inferiore, perché l’ammontare della percentuale massima è decisa a priori e unilateralmente dal Broker che sa fare bene i conti.
L’illusione di avere tutto sotto controllo conoscendo il massimo rischio (mai evidenziato dal Broker che fa leva sulle percentuali di guadagno elevatissime in proporzione alla durata dell’operazione) e il massimo profit si trasforma in uno svantaggio quando si vanno ad analizzare questi dati in termini di rapporto rischio/rendimento.

Chiediamoci come mai il 96% di chi apre un conto trading lo chiude in 6 mesi perché lo ha azzerato, mentre i Broker fanno sempre promozioni eccezionali dedicate ai nuovi clienti…

Il mondo delle binarie è nato seguendo la filosofia di “banco vince sempre”: rischiare 100 per guadagnare se va bene 70 non rispecchia la mia concezione di investimento e la magra consolazione di ricevere indietro una percentuale di retenction sulle perdite tipo del 15% porta comunque a rischiare 85 per guadagnare 70, continua a non soddisfarmi, anzi, mi sembra anche di essere presa un po’ in giro.

Se rischio 100, il potenziale gain deve essere illimitato (lo dicono le caratteristiche intrinseche delle opzioni) e in ogni modo gli acquisti secchi non rientrano nella mia modalità operativa (se non nel caso di acquisti di diritti durante gli aumenti di capitale, che sono a tutti gli effetti delle call), tuttavia è bene essere consapevoli di questi calcoli.

Nella costruzione di un iron condor (acquisto degli strike esterni e vendita di quelli equidistanti interni in uguale quantità), ossia la strategia standard che più si avvicina alla tipologia “intervallo” o “boundary” delle binarie, bisogna sempre valutare il costo complessivo della strategia a seconda dei prezzi dei premi: se mi costa 200 per avere 800 ha senso farla, ma la faccio da sola scegliendo gli strike io, se invece mi affido alle binarie devo accettare che una strategia analoga la trovo già costruita e pronta ma magari me la fanno pagare 500 per avere un guadagno ridicolo se va bene e la perdita totale del capitale investito nel caso il sottostante alla scadenza sia fuori anche solo di pochi tick rispetto agli strike selezionati, mentre con l’iron condor creata manualmente avrei una perdita molto inferiore.