Diritto di prelazione: differenza tra prelazione legale e volontaria

Guida Completa al Diritto di Prelazione

Il diritto di prelazione rappresenta uno degli istituti giuridici più interessanti e utilizzati nell’ambito del diritto civile e commerciale. Esso conferisce a un soggetto la possibilità di essere preferito rispetto ad altri nel momento in cui un determinato bene o diritto viene trasferito o ceduto. La sua presenza è garanzia di tutela per interessi particolari, sia di natura privata che pubblica, e si configura come uno strumento fondamentale per regolare i rapporti tra le parti in molteplici contesti, dai contratti di locazione alle successioni ereditarie, dalle compravendite agricole alle cessioni societarie.

Attraverso questa guida si analizzeranno nel dettaglio il significato, le caratteristiche, le diverse tipologie, le modalità di esercizio e di rinuncia del diritto di prelazione, fornendo un quadro esaustivo dell’istituto sia dal punto di vista teorico che pratico.

Significato e Natura del Diritto di Prelazione

Il diritto di prelazione consiste nella facoltà, attribuita a un soggetto definito prelazionario, di essere preferito rispetto ad altri soggetti, a parità di condizioni, nell’instaurazione di un determinato rapporto giuridico. In altri termini, il prelazionario non può imporre la stipula del contratto, ma qualora il concedente decida di stipulare con terzi, è obbligato a preferire il titolare del diritto di prelazione alle medesime condizioni.

È importante sottolineare che la presenza di una clausola di prelazione non vincola il concedente a concludere necessariamente il negozio giuridico. Il concedente mantiene piena libertà di scegliere se stipulare o meno il contratto. Tuttavia, qualora decida di farlo, dovrà rispettare la priorità accordata al prelazionario, rispettando le condizioni concordate o previste dalla legge.

Un aspetto fondamentale dell’istituto è l’obbligo di comunicazione, noto come “denuntiatio”, che consiste nell’informare il prelazionario dell’intenzione di concludere il negozio, indicando tutte le condizioni e il termine entro cui il diritto dovrà essere esercitato. Questa comunicazione è essenziale per garantire la trasparenza e la possibilità effettiva di esercitare la prelazione.

Nel caso in cui il concedente ometta tale comunicazione o concluda il contratto con terzi durante il termine previsto per l’esercizio della prelazione, oppure lo faccia a condizioni differenti da quelle comunicate, il prelazionario ha diritto di agire per tutelare la propria posizione, secondo quanto stabilito dall’ordinamento.

Le Tipologie di Diritto di Prelazione: Volontaria e Legale

Il diritto di prelazione può trovare la sua origine sia in un accordo tra le parti, sia in una previsione normativa. A seconda della fonte da cui trae origine, si distingue tra prelazione volontaria e prelazione legale.

La Prelazione Volontaria

La prelazione volontaria nasce dalla volontà delle parti, che decidono di inserire un apposito patto in un contratto principale o in un accordo separato. In questo caso, il diritto di prelazione ha un’efficacia di natura obbligatoria, il che significa che vincola esclusivamente le parti che hanno sottoscritto il patto, senza produrre effetti erga omnes, ossia nei confronti dei terzi.

Nel caso di inadempimento della prelazione volontaria, cioè quando il concedente vende il bene o conclude il contratto con un terzo senza rispettare il diritto del prelazionario, il contratto resta valido ed efficace nei confronti del terzo acquirente, ma il prelazionario può agire nei confronti del concedente per ottenere il risarcimento dei danni subiti a causa dell’inadempimento.

Il codice civile non contiene una disciplina generale della prelazione volontaria, se non in riferimento ad alcune fattispecie specifiche, come il patto di preferenza nella somministrazione. In questo caso, la legge stabilisce che il patto di preferenza è valido se non supera il termine di cinque anni; in caso contrario, il termine si riduce automaticamente a cinque anni. Il soggetto titolare della prelazione deve essere informato delle condizioni offerte dai terzi e deve dichiarare, entro il termine stabilito o secondo gli usi, se intende avvalersi del diritto di prelazione.

La Prelazione Legale

Diversa è la situazione della prelazione legale, che trova fondamento in specifiche norme di legge. In questi casi, il diritto di prelazione ha efficacia reale e, in caso di violazione, il prelazionario può esercitare il cosiddetto retratto. Il retratto consiste nell’atto con cui il prelazionario si sostituisce al terzo acquirente, subentrando nella posizione contrattuale alle stesse condizioni concordate tra il concedente e il terzo.

La prelazione legale ha una natura potestativa: il suo esercizio si concretizza con una dichiarazione unilaterale, che produce effetti automaticamente, senza necessità di consenso da parte del terzo o del concedente. In caso di conferma giudiziale dell’esercizio del retratto, la pronuncia del giudice ha natura meramente dichiarativa, attestando l’avvenuta sostituzione del prelazionario al terzo.

All’interno della categoria della prelazione legale si distinguono ulteriormente la prelazione propria, che tutela interessi privati specifici (come la proprietà del prelazionario), e la prelazione impropria, che tutela interessi pubblici o collettivi, spesso prevedendo condizioni più vantaggiose per il prelazionario rispetto a quelle offerte ai terzi.

Le Principali Fattispecie di Prelazione Legale

Tra le forme di prelazione legale previste dall’ordinamento vi sono alcune ipotesi particolarmente rilevanti e ricorrenti.

La Prelazione Ereditaria

La prelazione ereditaria si applica in presenza di una comunione ereditaria, cioè quando più soggetti sono coeredi di un determinato patrimonio. Qualora uno dei coeredi intenda cedere la propria quota o parte di essa, ha l’obbligo di notificare tale intenzione agli altri coeredi, specificando il prezzo della vendita. Gli altri coeredi, a loro volta, dispongono di un termine (generalmente di due mesi) per esercitare il proprio diritto di prelazione, acquistando la quota alle stesse condizioni proposte dal terzo.

Qualora il coerede non rispetti tale procedura e venda direttamente a un terzo senza la preventiva notificazione, gli altri coeredi potranno esercitare il retratto successorio entro dieci anni dalla conclusione della vendita, subentrando nella posizione del terzo acquirente. Si tratta di una tutela importante per mantenere l’integrità del patrimonio ereditario all’interno della famiglia o del gruppo dei coeredi.

La Prelazione Agraria

Una delle forme più note di prelazione legale è quella prevista in materia agraria, a favore del coltivatore diretto che abbia in affitto un fondo rustico o del coltivatore diretto confinante. In caso di vendita del fondo rustico, il proprietario è tenuto a preferire il coltivatore diretto che lo conduce in affitto o il confinante, purché questi esercitino il loro diritto a parità di condizioni offerte dal terzo acquirente.

Se il proprietario omette di rispettare questa prelazione e vende il fondo a un terzo, il prelazionario può esercitare il retratto agrario, subentrando nella posizione del terzo acquirente. Questa disciplina mira a favorire la continuità della coltivazione diretta dei fondi agricoli e la valorizzazione del lavoro agricolo.

La Prelazione Urbana nelle Locazioni Commerciali

Un’altra importante ipotesi di prelazione legale riguarda il settore delle locazioni commerciali. Quando il locatore di un immobile destinato ad attività commerciale decide di vendere l’immobile, deve comunicare al conduttore la proposta di vendita, indicando tutte le condizioni. Il conduttore ha diritto di esercitare la prelazione, acquistando il bene alle stesse condizioni offerte dal terzo.

Nel caso in cui il locatore concluda la vendita direttamente con un terzo, senza rispettare il diritto di prelazione del conduttore, quest’ultimo può esercitare l’azione di riscatto, subentrando nella posizione dell’acquirente. Questa previsione tutela i conduttori, garantendo loro una maggiore stabilità e continuità nell’esercizio dell’attività commerciale.

L’Esercizio del Diritto di Prelazione

L’esercizio del diritto di prelazione segue un iter ben preciso. Tutto parte dalla comunicazione – la denuntiatio – che il concedente deve inviare al prelazionario, indicando la volontà di concludere il contratto e tutte le condizioni proposte dal terzo. Il prelazionario, ricevuta la comunicazione, deve manifestare entro il termine stabilito la volontà di esercitare il diritto di prelazione, accettando le condizioni indicate.

La risposta del prelazionario deve essere tempestiva e inequivocabile. In caso di mancata risposta entro il termine, il diritto decade e il concedente è libero di concludere l’atto con il terzo. Qualora la prelazione venga esercitata, il contratto sarà concluso direttamente tra il concedente e il prelazionario, alle stesse condizioni offerte dal terzo.

Nel caso di violazione della procedura, le conseguenze variano a seconda della natura della prelazione. Se si tratta di prelazione volontaria, il prelazionario avrà diritto al risarcimento del danno; se invece si tratta di prelazione legale, potrà agire per il retratto, subentrando al terzo acquirente.

La Rinuncia al Diritto di Prelazione

Essendo un diritto e non un obbligo, la prelazione può essere oggetto di rinuncia da parte del titolare. La rinuncia può essere espressa sia prima che dopo la comunicazione formale del concedente (denuntiatio). Nel primo caso, si tratta di una rinuncia preventiva, mentre nel secondo caso la rinuncia si configura come un rifiuto della proposta ricevuta.

La dottrina prevalente riconosce la validità della rinuncia in entrambi i momenti, sottolineando come sia fondamentale una manifestazione chiara e inequivoca della volontà di non esercitare il diritto. Dopo la rinuncia, il concedente è libero di concludere il contratto con il terzo, senza alcun vincolo nei confronti del prelazionario.

Considerazioni Conclusive

Il diritto di prelazione è uno strumento giuridico di grande rilievo, che trova applicazione in numerosi settori e contesti. Esso garantisce al prelazionario una posizione di vantaggio, tutelando interessi privati e pubblici di rilevanza sociale ed economica. La corretta applicazione dei principi che regolano la prelazione richiede attenzione e rispetto delle procedure previste, sia nella fase di costituzione che in quella di esercizio e rinuncia.

Comprendere a fondo la natura e il funzionamento del diritto di prelazione è essenziale per chiunque si trovi a gestire rapporti giuridici in cui questo istituto può entrare in gioco, sia in qualità di concedente che di prelazionario. Solo così sarà possibile tutelare adeguatamente i propri diritti e adempiere correttamente ai propri obblighi, evitando contenziosi e garantendo la certezza dei rapporti giuridici.