Quando lasciai il mio lavoro come dipendente non ebbi il terrore di non avere uno stipendio fisso. A distanza di due anni, posso dire di aver instaurato un nuovo rapporto con il denaro. Se prima avevo la “certezza” di incassare uno stipendio, oggi so che una leggera flessione potrebbe recarmi dei problemi.
In realtà, la cosa non mi preoccupa, anche se mi ha fatto capire l’importanza del denaro.
So come ci siano tante cose che potrei fare con i miei soldi: andare in vacanza, comprarmi abiti firmati, un cellulare di ultimissima generazione, cene in ristoranti di lusso, locali alla moda, ecc.
Del resto, comprendo come vi siano momenti “grassi” ed altri “magri”. L’obiettivo è quello di non sperperare il denaro durante i periodi incerti.
Cosa succede se siamo preoccupati per la carestia senza mai spendere nulla per appagare anche i bisogni secondari?
Il segreto di una quotidianità appagante è senza dubbio la facoltà di godersi le giornate senza restrizioni, o quanto meno, senza privarci delle cose che ci rendono davvero felici.
In realtà mi piace pensare ai rischi calcolati, anche se come spiega Nassim Nicholas Taleb, i Cigni Neri sono imprevedibili. Insomma, devo fare delle scelte quando spendo. Pertanto, dove è il confine tra sicurezza e rischio?
La ricerca
Nel tempo, ho valutato quale fossero i miei mesi di carestia e la loro durata. Di solito, le cose iniziano a rallentare in prossimità delle festività, alla fine di novembre e verso il periodo estivo vacanziero (agosto).
Il sistema: creare regole
Così ho deciso di darmi delle regole di condotta per la gestione del mio denaro:
Stabilisco un fondo di emergenza a cui non transigo.
Non valuto i miei guadagni su base mensile, ma bensì settimanale in modo da apportare le dovute modifiche.
Qualora dovesse incombere in un periodo di “magra”, posso far leva sui miei fondi di risparmio e studiarmi la situazione con assoluta calma. In questo modo evito il terrore di non avere uno stipendio fisso.