WFH, Working From Home, è il nome del fenomeno che secondo un sondaggio condotto da Skype sta prendendo sempre più piede in America.
Di che cosa si tratta? Il telelavoro o lavoro remoto: le aziende lo promuovono e i lavoratori lo richiedono.
Anche in Italia si registrano diversi trend che muovono in questa direzione: dai wwworkers al nomadismo digitale, il mondo del lavoro, specialmente per il settore impiegatizio o per la libera professione basata su Web e tecnologia, sembra svincolarsi dalla necessità di una sede fisica dove presentarsi ogni giorno.
Per i fortunati che già lavorano da casa o si preparano a farlo, uno dei problemi principali è quello di organizzare il proprio spazio di lavoro. Infatti, dopo l’entusiasmo iniziale, vi renderete conto che questo modo di lavorare, lontano dagli occhi del capo e immersi nel proprio habitat, può aumentare la confusione o il rischio di distrazioni.
Esistono diversi siti di design e arredamento dove trovare soluzioni alle proprie esigenze, ma tutti gli esperti concordano sulla necessità di unire funzionalità e comfort a un tocco di creatività: ecco allora cinque consigli su come organizzare un ufficio tra le mura del proprio appartamento.
La praticità prima di tutto
L’eccitazione di poter personalizzare la propria postazione può talvolta portare a soluzioni poco funzionali. Per questo, è sempre preferibile un minimo di progettazione iniziale. Pensate a quali potranno essere le vostre esigenze sulla lunga distanza e orientatevi di conseguenza per trovare lo spazio a cassettiere, archivi o a una seconda scrivania per stare vicino a vostro figlio mentre fa i compiti.
Anche l’occhio vuole la sua parte
Il piacere estetico aumenta il nostro desiderio di trascorrere del tempo in un preciso ambiente. Non curare il proprio spazio di lavoro in casa potrebbe alla lunga trasformare il tele-lavoro in un’esperienza poco produttiva. Provate a pensare a quali particolari aumentano la vostra serenità o vi aiutano a trovare la concentrazione: preferite un ambiente colorato o un’atmosfera più soft? Non servirà molto, anche solo una lampada, una poltrona per godervi cinque minuti di pausa, una cassettiera di design o un mobiletto per la macchina del caffè vi daranno dei buoni risultati.
Non aprite quella porta
Se possibile, sarebbe meglio delineare con precisione lo spazio della vostra postazione lavorativa: una stanza con una porta, o al limite una pianta, qualcosa insomma che possa segnare il confine tra dovere e piacere. Sarà importante anche per scandire con maggior chiarezza il tempo che dedicate al lavoro da quello della vita privata; il rischio più riscontrato tra i tele-lavoratori è proprio quello di non riuscire a separare nettamente le due dimensioni, sia fisiche che temporali, con un peggior bilancio in termini di work life balance.
Individua il nemico
Nella maggior parte dei casi, la scrivania è il peggior nemico nella lotta contro il disordine: il tavolo in cucina, quello della sala da pranzo, scrivanie o credenze sono i posti più adatti per depositare fogli e documenti di lavoro. Gli esperti confermano che sono le superfici piane le prime a riempirsi, col rischio di perdere qualcosa o gettare tutto dentro un armadio in preda a raptus di pulizia. Evitare l’accumulo di pile e pile di carte sul tavolo da lavoro vi aiuterà a tenere lo spazio più ordinato e organizzato.
Scegli le priorità
Anche per i più metodici, sarà faticoso proteggere il proprio spazio di lavoro dagli altri inquilini, dal partner o dai figli. Sappiate che, anche se siete in casa, sarà impossibile per voi gestire tutto contemporaneamente; sarà comunque necessario dare una priorità alle mansioni, dal report da consegnare al pranzo da preparare, per evitare di togliere qualità al tempo che dedicate a ciascuna di esse o dimenticarvi delle scadenze.