La diversificazione per stili di investimento e modalità gestionali è la nuova frontiera per chi desidera ottenere rendimenti adeguati e soprattutto ridurre il rischio di mercato che come sappiamo è sempre in agguato. Questo è possibile grazie alla nuova normativa Ucits III che offre più opportunità di performance e sonni tranquilli per i clienti (supportati anche dal rafforzamento delle strutture di risk management).
Sul mercato si possono trovare oggi prodotti che seguono algoritmi quantitativi che aiutano il gestore, che comunque gioca sempre un ruolo chiave, a razionalizzare le scelte di investimento e quindi si conosce in anticipo quel sarà la perdita massima anche nello scenario peggiore.
In ogni caso, ecco le regole della nuova diversificazione.
Utilizzare diversi mattoncini per costruire un portafoglio con rischio minore e maggiore efficienza. IL valore si crea proprio dalla combinazione dei diversi stili.
Sapere cosa aspettarsi dai diversi prodotti. Non devono esserci sorprese per cui bisogna conoscere il contenuto di quello che si sta acquistando (e qualcuno lo deve spiegare bene)
Bisogna investire in prodotti gestiti da persone capaci (la storia è l’unico indicatore anche se non garantisce per il futuro) che investono i loro soldi nei loro fondi
Serve un bravo consulente che sappia indirizzarci in modo corretto (è il suo lavoro non quello del cliente). In futuro non si parlerà più di portafogli composto dal 20% di azioni (di cui 50% Europa e 50% America), dal 60% di obbligazioni e dal 20% di liquidità.
Regoli semplici da seguire.