Ogni giorno in Italia veniamo bombardati dal fatto che milioni di posti di lavoro sono stati persi per via della crisi. In certi settori storici questo è senz’altro vero, ma fortunatamente negli ultimi periodi sembrerebbe che il peggio sia passato. Non sono un economista, ma credo che le vere ragioni della crisi siano ormai alle spalle: una crisi creata a tavolino per creare delle condizioni idonee a favorire la precarietà.
Questa verità oggettiva ha creato due gruppi ben distinti: chi è dentro con tutte le sue garanzie, e chi è fuori. E generalmente siamo noi giovani quelli che stanno alla porta a guardare. Le strade davanti a noi sono due: o continuare a guardare da fuori il mondo che avanza, o decidere di entrare con tutte le nostre forze nel mercato del lavoro: abbiamo sia le possibilità sia il diritto di entrare. L’importante è non incorrere nei luoghi comuni del passato che giocano a nostro sfavore.
Quali sono questi luoghi comuni?
Il primo, e forse più importante, errore che noi giovani (questa idea me la sono fatta parlando del tema con diversi giovani) facciamo è credere che il datore di lavoro abbia interesse ad assumerci perchè abbiamo questo master o quest’altra esperienza. Non è vero. Il datore di lavoro farebbe volentieri a meno di assumerci se avesse un’alternativa altrettanto valida per svolgere il lavoro che deve fare.
Tralasciando il settore pubblico ormai allo sbando, per le aziende italiane la prima voce di spesa è il costo personale. E’ e rimane un costo, non un profitto. Qualsiasi impresa cerca il profitto per il suo sostentamento, non cerca persone da mantenere. Questo è un dogma che non sempre tutti hanno in mente. Devi domandare a te stesso, quali sono i vantaggi per l’impresa ad assumerti?
A loro che tu devi pagare il mutuo non interessa, interessa solo quanti soldi possono guadagnare grazie al tuo lavoro. Lo so, è brutto in questi termini, ma è la verità. Mettiti per un secondo nei panni dell’imprenditore: assumeresti un dipendente solo per il gusto di farlo? Non credo.
Questo fatto ci porta direttamente al secondo luogo comune da sfatare se vuoi trovare lavoro. L’errore è quello di focalizzare le proprie attenzioni sulla propria persona piuttosto che sui risultati. Francamente, ad un datore di lavoro se da piccolo eri un bravo tennista, facevi attraversare la strada alle vecchiette ed eri un bravo calciatore non interessa un granchè. Non voglio essere considerato acido o troppo materialistico, voglio solo cercare di farti cambiare punto di vista per aumentare le tue possibilità di essere assunto.
Quando scrivi il tuo Cv devi tenere bene in mente questi due fattori. La stesura del curriculum deve ruotare intorno a queste due colonne portanti. Descrivi punto per punto quali e quanti risultati hai ottenuto, e i vantaggi che l’azienda ottiene ad assumerti. Il resto non conta e vedremo insieme nei prossimi paragrafi tutte le tecniche per scrivere un curriculum vincente.
Porsi un obiettivo chiaro quando si scrive il Cv.
Qualsiasi azione svolgiamo nella vita, abbiamo chiaro in mente cosa e perchè lo stiamo facendo. Se stiamo cucinando un piatto è perchè abbiamo fame e vogliamo mangiare. Questo non è sempre vero quando scriviamo il Cv. Lo facciamo come se sia qualcosa che va fatto, ma non sappiamo bene come e perchè. Lo facciamo e basta. Te lo dico perchè ho visto certi Cv senza nessun obiettivo, senza personalità, senza nessuno scopo: solo una lista dei lavori svolti. Un curriculum cosi non ti porterà mai un lavoro.
Il curriculum non è un documento che devi fare perchè tutti lo fanno. Non è il codice fiscale o la carta d’identità. Il curriculum è il tuo cavallo di troia per vincere una posizione lavorativa. Esatto vincere, perchè la ricerca del lavoro è a tutti gli effetti una competizione contro altri candidati. Ti presenteresti ad una finale di campionato senza allenamento? Ecco perchè per ottenere un lavoro devi allenarti e questo allenamento include anche la scrittura del Cv.
Scrivere il curriculum è un lavoro vero e proprio. Tu hai bisogno di un lavoro, no di mille lavori. Inviare a caso migliaia e migliaia di Cv senza uno scopo preciso è solo una perdita di tempo e una notevole fonte di scoraggiamento. Inviare 1000 cv e ricevere zero risposte uccide l’autostima a chiunque. Piuttosto che concentrarti sulla quantità, concentrati sulla qualità.
Per risparmiare tempo e fatica preparati modelli di curriculum differenti per ogni obiettivo. Ad esempio molti giovani si trasferiscono all’esterpo per ottenere un lavoro nel proprio campo di studi ma nel frattempo cercano un lavoretto per mantenersi. E’chiaro che i modelli saranno specifici a seconda del lavoro che vuoi ottenere. La domanda che devi farti è: quali qualità saranno utili per far emergere il mio cv dagli altri? Come faccio per incuriosire il selezionatore a chiamare me piuttosto che un altro? Libera la mente e concentrati sull’obiettivo che vuoi raggiungere.
Ripensare alle parti che compongono il CV.
Il termine curriculum deriva dal latino e significa letteralmente “correre”. Questo documento deve presentare al mondo chi sei e cosa fai. Le tue esperienze passate e i tuoi studi. Questa è la credenza generale e molti scrivono il proprio curriculum avendo in mente questo: presentare le mie esperienze passate per far capire al datore di lavoro chi sono e cosa ho fatto. Tutti fanno così quindi deve essere giusto per forza. Sei daccordo? Io no.
Se un’azione è compiuta dalla massa, la nostra società così impostata decide che questa azione è giusta. Punto, stop della conversazione. Io sono convinto invece che un’azione è giusta o sbagliata a prescindere dalla sua accettazione sociale.
In una società conformista come la nostra, adeguarsi non sempre è la scelta giusta. Soprattutto se mettiamo in discussione il mercato del lavoro e scriviamo il nostro cv tenendo in mente i due luoghi comuni descritti in precedenza. Il datore di lavoro ha un lavoro da svolgere che non vuole ( o non può) fare in prima persona, e cerca qualcuno che possa risolvere il suo problema in cambio di un compenso. Tu devi convincerlo che sei la persona giusta.
Per fare ciò cancella tutti i preconcetti che hai sul mondo del lavoro, e riconsidera tutta la struttura del curriculum: non solo una semplice lista delle esperienze passate, ma una vera e propria opera di convincimento che il datore di lavoro non può vivere senza di te.
Come scrivere un curriculum che attiri l’attenzione.
Selezionare un candidato per un lavoro è una perdita di tempo e di denaro per l’azienda. Più è grande l’azienda e più è ambito il posto di lavoro, più curriculum dovranno visionare. Mediamente un selezionatore spenderà non più di un minuto sul tuo curriculum. Scrivere un papiro pieno di date e fatti non interessa nemmeno te, immagina un annoiato impiegato alla ricerca di un lavoratore.
Scrivi il curriculum come se stessi scrivendo un cartellone pubblicitario. Sintetizza tutto in una pagina con il titolo e i sottotitoli, evidenzia in grassetto le parole chiavi.
Prendi un secondo in mano il tuo curriculum, soprattutto se fatto con il modello europeo europass (il peggiore a mio avviso). Pensi che questo semplice foglio privo di personalità riesca ad attirare lo sguardo del selezionatore da farti richiamare per un colloquio?
Il semplice fatto di usare un modello personale, creativo, pensato ed ideato da te, ti evidenzierà dagli altri.
Ora ti starai domandando: cosa mettere in evidenza e cosa no? Certamente devi sottolineare i tuoi punti di forza relativi all’annuncio di lavoro. Avere un master in astrofisica non ti aiuterà ad ottenere un colloquio da cameriere.
Analizza la posizione lavorativa, leggi fra le righe cosa cercano, le caratteristiche e soprattutto sii realistico nel valutare le reali possibilità. Come il selezionatore seleziona i candidati, tu seleziona gli annunci con cura e applica solo per quelli che vuoi veramente.
Con una buona impostazione grafica, con le parole chiavi in evidenza, con una lunghezza massima di una pagina, con le caratteristiche importanti in alto non hai il colloquio garantito ma almeno sei sicuro che il selezionatore ha speso 1 minuto a leggerlo.
L’argomento su come scrivere un curriculum vitae è molto ampio. Non ti nascondo che ho trovato molta difficoltà ad esprimere le mie idee in un ambito cosi vasto e complesso. Un articolo di blog è uno spezzato della verità distorto dalla visione personale dell’autore. Per ovviare a questi limiti che ho trovato scrivendo questo articolo, ti elenco le regole per scrivere un curriculum. Le liste numerate sono un buon metodo di scrittura per fare ordine nella marea confusa di un articolo. Spero le troverai di tuo gradimento.
Cura la grafica personalizzata
Evita tutti i modelli standard: hanno il difetto di essere stati usati milioni di volte da milioni di persone. Devi attirare l’attenzione, non puoi sperare di ottenere risultati diversi facendo le stesse azioni del passato. Se non hai una buona domestichezza con il computer, forse è arrivato il momento di aggiornarsi.
Con i normali programmi puoi creare una semplice pagina word carina e leggibile con titoli dei paragrafi ben in evidenza. Soprattutto la prima parte del cv sarà quella dove dedicare più tempo. Se vuoi la mia opinione, mandami pure il tuo cv per email: ti dirò cosa ne penso.
Correttezza della grammatica
Ora dirai, pensa per te e i tuoi articoli pieni di errori. Lo so e ti chiedo scusa ma molti sono sviste dovute alla fretta. Non ho scuse ma facendo il lavoro tutto da solo qualcosa mi sfugge. Per quanto riguarda la forma sto migliorando scrivendo giorno dopo giorno. la pratica è la migliore cura e questo vale anche per te. Se proprio sei negato per la grammatica, chiedi aiuto ma proprio come ultima spiaggia.
Evidenzia le parole chiavi
Il selezionatore non è interessato a leggere il tuo curriculum, lo annoia, deve cogliere le informazioni necessarie senza andare a cercarle. Tu devi metterlo in condizione di valutare il tuo cv in questione di secondi. Usa il grassetto, dividi le informazioni in paragrafi. Impaginalo come fosse un articolo del blog.
Non superare la pagina singola
Stesso discorso di prima. Il selezionatore non cerca le informazioni, sono le informazioni a cercare lui. Se hai esperienze che non possono stare in una singola pagina, il mio consiglio è di selezionare le più pertinenti al lavoro e metti solo quelle. Tralascia tutto quello non pertinente all’annuncio di lavoro
Concentrati sui punti di forza
Metti in evidenza tutte quelle caratteristiche che ti evidenziano dagli altri. Soprattutto all’estero, essere bilingue ti aiuta rispetto ai locali. Soprattutto nei paesi anglossassoni dove i locali difficilmente parlano lingue diverse dall’inglese.
Proiettati nel futuro
Il tuo futuro datore di lavoro vuole sapere da te quali sono i vantaggi a dare proprio a te il posto di lavoro. Cosa hai da offrire di più degli altri? Tieni in mente questa domanda mentre scrivi il tuo curriculum.
Elenca i risultati raggiunti
Piuttosto che elencare le mansioni svolte nel tuo lavoro precedente, scrivi cosa hai migliorato, che cosa hai raggiunto, gli obiettivi conseguiti e i vantaggi (soprattutto economici) che la vecchia azienda ha avutio grazie a te.
Specificalo all’annuncio
Come detto in precedenza, ogni Cv va redatto a seconda della posizione lavorativa da svolgere.
Incuriosisci il selezionatore
Il curriculum non ti dà un lavoro, il Cv ti apre le porte al colloquio di lavoro. Dai una ragione al selezionatore di chiaare proprio te. Quali esperienze ti caratterizzano rispetto alla concorrenza?
Metti i contatti dei tuoi datori precedenti
Dimostra di non avere scheletri dentro l’armadio. Cerca di rimanere in buoni rapporti con i vecchi colleghi. Se non hai esperienze lavorative, metti i contatti dei tuoi professori.