Richiamiamo l’attenzione su una truffa che negli ultimi tempi viene messa in atto ai danni di correntisti e banche.
Nello specifico, il cliente richiede alla sua Banca l’emissione di un assegno circolare intestato ad un determinato beneficiario; dopo qualche giorno, il medesimo cliente chiede alla Banca emittente l’annullamento e quindi il rimborso dell’assegno circolare riconsegnando l’originale a prova che questo non è stato utilizzato. A questo punto la Banca emittente l’assegno rileva che lo stesso risulta già incassato da altro soggetto. Il correntista pretende il rimborso dell’assegno, avendo in mano il titolo originale e addossando alla Banca che ha negoziato il titolo la responsabilità dell’avvenuto pagamento di titolo certamente falso.
In alcuni casi è stato rilevato come la contraffazione sia stata resa possibile dal comportamento incauto del correntista stesso che, intendendo concludere affari tramite Internet, ha inviato ad un presunto venditore la fotocopia dell’assegno circolare o gli ha comunicato i dati identificativi, consentendogli di realizzare una copia identica. Oltre alla Banca che ha negoziato un assegno circolare falso, anche quella che ha emesso l’assegno circolare si può trovare in difficoltà per la pretesa del correntista alla restituzione dei fondi. Tali casi, quali che siano le modalità e le circostanze della truffa, devono essere oggetto di immediata denuncia penale.
Al fine di prevenire tali truffe si invita a non porre in essere alcun comportamento che consenta o agevoli la falsificazione degli assegni circolari come, ad esempio, trasmetterne i dati identificativi, affidarli in custodia a terzi, inviarne fotocopia o consentire che un terzo ne faccia copia.